Una proposta di pace per l'Ucraina




Come uscire dalla guerra in Ucraina cercando di evitare l'escalation della guerra, il riarmo e salvaguardando il diritto internazionale? È su questo che bisogna aprire la discussione, ben sapendo che qualsiasi soluzione non avverrà prima delle elezioni americane, tranne che non ci sia un collasso totale dell'esercito di Kiev. Quindi come uscirne? La proposta più intelligente mi sembra quella lanciata da Achille Occhetto. Occhetto propone di sostenere militarmente ed economicamente l'Ucraina ma con l'obiettivo di salvaguardare il diritto internazionale. Non si può assolutamente accettare che un paese sovrano venga aggredito da un altro paese militarmente, guai se la comunità internazionale facesse passare questo principio. Però nello stesso tempo, la carta delle Nazioni Unite, prevede anche il criterio della autodeterminazione dei popoli. La proposta Occhetto si divide in 3 fasi. 1. Un cessate il fuoco e un periodo di transizione in cui le regioni occupate vengano lasciate sotto un amministrazione delle Nazioni Unite per 18/24 mesi con i caschi blu dell'ONU nel territorio occupato. Questo naturalmente prevedrebbe il ritiro russo. 2. Dopo 24 mesi i territori occupati del Donbass potrebbero decidere con un referendum organizzato dal governo delle Nazioni Unite il loro futuro. Se decidessero di essere annessi da Mosca, la comunità internazionale dovrebbe riconoscere i nuovi confini, se i cittadini del Donbass dovessero decidere di rimanere nell Ucraina, Mosca dovrebbe accettare la volontà del popolo. 3. Nello stesso tempo bisognerebbe avviare un processo una nuova Helsinki 2, per un riassetto di pace in Europa con un nuovo assetto che tenga conto sia della sicurezza dei paesi dell'est Europa e sia della sicurezza di Mosca . In questa Helsinki 2 , bisognerebbe riavviare un nuovo rapporto tra Nato e Russia modello Pratica di Mare . La proposta Occhetto dovrebbe diventare la proposta ufficiale prima del PD e dei socialisti europei e poi dell'intera Unione Europea.

Silvio De Lutiis

L'intervista ad Achille Occhetto

Commenti

  1. Benissimo. Abbiamo già mandato la proposta all'unico che può decidere per la pace e per le trattative, ovvero Putin, che finora ha rifiutato l'una e le altre?

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    1. Caro Dario, la politica e la storia non viene fatta solo dai capi di stato e dai generali, ma anche e soprattutto dai popoli e dalle masse, come si sarebbe detto una volta. Se cosi non fosse il nostro ruolo come militanti politici e come cittadini in generale si limiterebbe a fare da spettatori agli accadimenti. Se Putin non vuole la pace, esiste sempre la possibilità che movimenti di opinione glielo impongano con la forza degli argomenti. Ed è tal fine che esiste il dibattito politico, che per fortuna nelle democrazie diversamente che in Russia è sempre possibile.

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    2. Caro Andrea, giusto quello che dici, è per questo che credo sia anche ora di cantarcele e suonarcele tra noi all'interno dei circoletti e delle associazioni ma chiedere con forza alla politica, partendo dai nostri riferimenti, posizioni inequivocabili, proposte concrete e soprattutto da lanciare ai giusti destinatari. Qualsiasi ammiccamento, qualsiasi "Eh ma la NATO", qualsiasi "ma l'occidente" è strizzare gli occhi al fascismo, alla violenza, al nazismo.
      Dobbiamo dire chiaramente "Putin deve" e non "noi dobbiamo" perché noi, per fortuna e purtroppo, non spostiamo carri armati tra confini internazionale riconosciuti

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    3. caro Dario, se ti riferisci ad Achille Occhetto credo che tu sia fuori strada, non penso egli sia sospettabile di pregiudizi anti nato. Egli è stato segretario di un partito che già nel 1977 con Enrico Berlinguer aveva dichiarato di sentirsi più al sicuro sotto l'ombrello Nato. Da allora è passato tanto tempo e non si tratta certo di coltivare pregiudizi anti occindetali o anti americani ma di capire quale ruolo vuole svolgere l'unione europea, a partire dal presupposto che Occhetto riconosce del diritto del popolo ucraino a difendersi e del nostro dovere di aiutarlo anche con l'invio di armi a fini di difesa. L'unione europea ha il dovere di dirlo e di avanzare proposte, sapendo che una guerra contro potenza nucleare ha solo una soluzione politica. questo non vuol dire sudditanza, ma realismo. l'obiettivo deve essere sempre quello di una pace giusta, che rispetti i diritti del popolo ucraino all'indipendenza. per questo la proposta di Occhetto si muove nel solco del principio di autodeterminazione dei popoli, che è sancito dalla carta delle nazioni unite e di cui l'Onu deve farsi garante.

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