VERSO LE ELEZIONI EUROPEE ED AMMINISTRATIVE DELL' 8 E 9 GIUGNO


Attraversiamo tempi difficili. Il vento dei nazionalismi, degli integralismi, della xenofobia soffia impetuoso, mentre le forze progressiste sembrano all'angolo. A volte sembra quasi che la partita si giochi tutta all'interno delle diverse destre e tra integralismi e nazionalismi avversi, mentre i progressisti sono costretti al silenzio, in attesa che opposti fanatismi distruttivi regolino i conti tra di loro. La guerra diventa una normalità, a cui in modo inquietante media, forze politiche, governi sembrano assuefarsi come ad una prospettiva ineluttabile, mentre la crisi economica, l'inflazione, la disoccupazione segnano la vita quotidiana delle persone.  E rispetto a tutto questo, mentre le destre mettono in campo un disegno egemonico, che sembra avere proprio nello slancio bellico o, nella migliore ipotesi, nel nazionalismo economico, nella costruzione di muri e frontiere sempre più invalicabili, gli strumenti chiave per regolare rapporti di forza ed equilibri, la sinistra sembra ridotta a non avere più nemmeno le parole per esprimere la realtà inedita cui siamo di fronte. 

Eppure, avrebbe detto Gramsci, "quando tutto è, o pare, perduto bisogna rimettersi tranquillamente all'opera, ricominciando dall'inizio". 

Per questa ragione, nasce la nostra associazione "25 Aprile Abruzzo progressista", perché per molti versi in Abruzzo, in Italia, ed in Europa bisogna ricominciare dall'inizio, e ciò di cui soprattutto c'è bisogno sono il pensiero, le idee, la capacità di analisi. Saremo un luogo di confronto e di elaborazione, un ponte tra diverse esperienze del campo progressista in Abruzzo.

In questa opera di ricominciamento, occorre individuare, accanto ai punti di crisi, quelli di forza su cui fare leva. L'Unione europea, non c'è dubbio, è il principale di questi. Il progetto europeo, l'idea di una federazione di popoli e di stati, ha rappresentato, dopo la fine della seconda guerra mondiale, il più potente argine contro le derive nazionaliste e contro la guerra.  E può rappresentarlo, tuttora, a patto di cambiare profondamente e di non far prevalere conservatorismi, egoismi nazionali, spinte retrive. Occorre costruire un'Unione europea più forte e solidale, che investa nella transizione ecologica ed energetica, più che su una folle corsa al riarmo, senza ignorare la necessità di un sistema comune di difesa. Un'Unione europea che combatta le diseguaglianze, con politiche fiscali, economiche e sociali comuni, sconfiggendo le ideologie nazionaliste e xenofobe. E' stata dunque molto importante la dichiarazione di Berlino dei leader socialisti europei, Elly Schlein inclusa, contro ogni ipotesi di collaborazione non solo con la destra razzista di Salvini e Le Pen, ma anche con i Conservatori di Giorgia Meloni. Un chiaro segnale ai popolari europei e ai liberali di Macron affinché non coltivino l'irresponsabile tentazione di marginalizzare i progressisti europei, per spostare a destra l'asse delle scelte continentali. 

Affinché sia fermata questa deriva e si riprenda la strada di un'Ue al servizio della pace e dei cittadini, in Italia bisogna sostenere il Pd, perché è il solo modo per rafforzare i socialisti europei e impedire al Ppe di allargare a destra le alleanze per la Commissione europea. Rafforzare il Pd è anche la garanzia necessaria, per quanto non sufficiente, per ricostruire dopo le elezioni europee, deposta l'ascia di guerra della contesa per il primato, un campo progressista, che non sia un cartello elettorale ma un progetto convincente per l'Italia.

Per analoghe ragioni, occorre sostenere in Abruzzo i candidati sindaci delle coalizioni progressiste in campo a Pescara, a Montesilvano, a Giulianova, e negli altri comuni dove si voterà l'8 e 9 giugno. A loro e a tutti i candidati delle liste del campo progressista il nostro in bocca al lupo. 

Andrea Catena



 

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